Senza titolo, 2011
Senza titolo, 2011

Toccare terra

2012

Silvia Valente, testo per la mostra 'Toccare terra', ottobre

 

“Molti gesti del passato e molte opere contemporanee prendono spunto dall’eventuale ambiguità dei significati, o dalla precarietà della struttura del pensiero che li muove. Lo sguardo dell’artista attraversa la realtà con la medesima disinvoltura di quello del bambino, si disinteressa delle ripercussioni provenienti dal giudizio esterno e si concentra sull’utopia dell’opera-gioco che egli non considera illusione irraggiungibile, ma necessaria poetica del reale”.

Con queste parole Paolo Borrelli ci proietta in una nuova dimensione esperienziale che, attraverso la pratica sensoria, ci ricongiunge – per affinità elettiva – alle radici della nostra corporeità. “Toccare terra” rappresenta in primo luogo questo: una esigenza artistica volta, con fermezza e decisione, a pratiche di connessione e unificazione. Le opere presentate in questa mostra attraversano periodi differenti, rinnovati linguaggi che attestano una ricerca viva e incessante. Ogni opera definisce un momento e l’attimo della sua imminente cattura. La ricerca segue un andamento politico e volto alla qualità comunicativa del lavoro, coinvolgendo il fruitore in una azione partecipativa in grado di renderlo protagonista non solo nella fase contemplativa, ma soprattutto nella processualità adottata in fase di ideazione e creazione. Lo scopo è quello di non fornire risposte, ma promuovere e proporre interrogativi in cui il dato interpretativo finale sia il risultato predominante