Ekaterina (The Punicher), particolare, 2016
Ekaterina (The Punicher), particolare, 2016

Senza titolo

2015

Mauro D'Alonzo - commento sulla pagina personale di Facebook del 22/01/2015

 

La composizione di foto, come dice Paolo, ha 'fascino', cattura l'attenzione, costringe alla riflessione. Uno strumento di morte imbracciato da una donna anziana; un evidente corto circuito emotivo che ci spiazza, ci manda in 'testa coda' ribaltando e confondendo il significato mitico che i tre elementi della composizione occupano nell'abituale percezione dell'esistente. Assistiamo alla creazione di un nuovo pattern che con difficoltà riusciamo a collocare nel nostro immaginario collettivo. Anche l'immagine di un' bambino soldato' (ahimè) ci manda in 'testa coda', ma il controllo in quel caso è perso del tutto, l'esito è fatale e cancelliamo l'immagine come non gradita, leggibile e valutabile solo in senso sociologico non artistico; il bambino non ha una sua storia, il nostro inconscio lo legge come 'tabula rasa' ancora da formattare e la violenza non si lega alla sua essenza in termini di libero arbitrio, percepiamo la costrizione; ma nella donna anziana, col suo retaggio storico, percepiamo l'istanza della narrazione, il prorompere del vissuto, riusciamo, in ultima analisi, a comporre un nuovo pattern che genera inevitabilmente emozioni. E assicuro, infine, che il pezzo di Paolo replica in maniera eccellente questo pout pourri di simboli, che si sublimano, peraltro, in un mirabile equilibrio di volumi che conciliano anche l'esigenza estetica che l'opera d'arte richiede di norma. Questa foto non evoca violenza, ma ricerca...