Lungo viaggio del giorno (Teoria del grigio), 1989
Lungo viaggio del giorno (Teoria del grigio), 1989

L'aura grigia dell'attesa

1990

Massimo Bignardi, dal catalogo della mostra “Controcanto”, Gambatesa (CB)

 

“…è sul grigio che, assunto nel suo valore simbolico, lavora da tempo Paolo Borrelli, inseguendo le trasparenze di una realtà che si dà soprattutto nel suo stato retinico, di apparenza. Nel suo taccuino di appunti Borrelli scrive: “La realtà non è immobile, è invece fuggente, difficile da possedere e da esaminare con lo sguardo…”. Quindi non resta che affidare allo sguardo i rapaci desideri delle emozioni, vivere nella brevità dell’impressione. Borrelli sgombra il campo da qualsiasi elemento che lo ancori ad una realtà fenomenica per lasciare libera la mano di eseguire gli impulsi che affiorano, come residui alla superficie. E’ certamente la tela “Lungo viaggio del giorno I”, realizzata nei primi mesi di quest’anno, l’opera più significativa: è un punto nodale della sua ricerca, nella quale convergono le spinte provenienti dalla tradizione astratto-lirica e l’essenzialismo narrativo di Klee. L’opera, ad un’analisi sommaria, sembra avere, nelle trasparenze del fondo, il cardine strutturale facendo poi muovere, al di qua tutti gli elementi in primo piano. Guardando bene si osserva come, invece, sia proprio il fondo l’elemento ad essere annullato, azzerato e spinto in avanti, lasciando una vaga aura gassosa, sulla quale si muovono i colori, i segni, dati come velature. La serie dei grigi, alla quale quest’opera si ricollega, non è altro che il tentativo di emergere dal “fondale”, da quel piano sul quale la coscienza depone ogni capacità combattiva.

Nel grigio la retina ritrova uno stato di quiete, di equilibrio, di riposo: è lo stato di attesa prima che l’immagine appaia sullo schermo della mente, per poi scomparire nel flusso assordante del quotidiano.

Con “Grigio indiano”, una tela che Borrelli ha realizzato di recente, l’artista sposta leggermente il suo interesse: è la sagoma ad essere messa in movimento, in una relazione di sinergie, da quei segni resi elettrici, sia dal gioco delle forme che assumono, ondeggianti, a zig-zag, a macchia, sia, e soprattutto, dal ricorso ai colori complementari quali il verde e il rosso, il giallo e il viola…